Consigli utili

I contratti a canone concordato vengono stipulati sulla base degli accordi territoriali raggiunti dalle associazioni di categoria degli inquilini e dei locatori. Questa tipologia di contratto è favorevole sia all’inquilino (conduttore) perché paga un canone inferiore rispetto al mercato e per il proprietario o locatore perché gode di una serie di agevolazioni fiscali.

Come si evince dall’art.2 della legge 431/1998 (=legge contenente la disciplina delle locazioni), le parti possono stabilire canone e durata nel rispetto di quanto stabilito dagli accordi locali presi dalle organizzazioni sindacali più rappresentative di inquilini e proprietari.

I contratti a canone concordato non possono avere una durata inferiore ai 3 anni, prorogabili di altri 2 anni a meno che il locatore (proprietario) non dia disdetta al termine della prima scadenza per venderlo o per ristrutturarlo, anche il conduttore può disdire il contratto generalmente con un preavviso di 6 mesi.

Dopo la prima scadenza quindi dopo i primi 3 anni il contratto, in mancanza di disdetta, si rinnova tacitamente alle medesime condizioni per altri due anni.

Il canone concordato conviene?

L’inquilino sicuramente ha dei vantaggi poiché pagherà un canone inferiore rispetto al mercato ma i vantaggi più importanti riguardano più che altro il locatore che potrà scegliere il regime di tassazione del canone tra quello ordinario IRPEF e quello della cedolare secca.

Che cos’è il regime ordinario IRPEF a scaglioni? 

Nel caso in cui il locatore conceda in locazione un immobile in un comune al alta tensione abitativa, alla riduzione del reddito del 15% si aggiunge quella del 30% da calcolare sulla somma già ridotta. Ciò comporta un risparmio per l’IRPEF.

Che cos’è la cedolare secca?

Il regime della cedolare secca prevede una tassazione forfettaria dei canoni in base a un’aliquota fissa e agevolata. Chi opta per il regime della cedolare non deve sostenere le spese per la registrazione del contratto presso l’agenzia delle entrate anche in caso di proroga e risoluzione dello stesso.

L’agevolazione del 10% (valida per tutto il 2019) è però legata al rilascio di un documento che attesta che siano state rispettate le condizioni economiche e giuridiche stabilite per questo tipo di contratto.

IMU e TASI

Gli immobili locati a canone concordato sono soggetti alle aliquote IMU e TASI sono ridotte del 25%. Anche per questa agevolazione così come per la cedolare secca, se le parti non si fanno assistere dalle rispettive organizzazioni, è legata al rilascio di un attestazione che dichiari il rispetto delle condizioni previste per questi contratti.

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